In fondo trovate i link!!!
-Claxon Family-
La fine della scuola è la fine di molto altro che non passa per le bocche dei diciannovenni che si accingono a superare le ultime paludi prima di passare oltre a più dolci (?) acque: anche per colpa dell'esame e della conseguente diluizione dell'addio alla scuola e ai compagni, si frammenta il momento dell'abbandono e si perde un momento supremo di leaver's blues (anche se a dir la verità la maggioranza di noi in realtà non ne può più di questo luogo e specialmente dei suoi compagni).
Ma visto che noi di Claxon siamo gente di buoni sentimenti e ci vogliamo bene fra noi, mi è piaciuta l'idea di dedicare a ognuno di noi una canzone, su una base assolutamente impersonale come il nome di ciascuno, di battesimo o di famiglia. L'onore del varo al nostro Vincenzone Maccarrone, che da quando è bambino si sente urlare dietro una geniale canzone del cantautore Alberto Fortis, Milano e Vincenzo: questa canzone, nata come sfogo verso un individuato discografico, frutto della rabbia per le meccaniche malate dell'industria dei dischi, contiene versi che tuttavia è impossibile non sottoscrivere riguardo il nostro compagno di redazione (Vincenzo io ti ammazzero'/sei troppo stupido per vivere [...] Vincenzo io ti sparero'
sei troppo ladro per capire [...]) Da notare, anche se francamente orrendo, anche il video della canzone disegnato da Andrea Pazienza. Si passa a una canzone d'amore, dedicata alla speaker canadese più amata dagli italiani, ovvero Emily Clancy: gli Art Brut canta di tal Emily Kane, fidanzatina dei quindicianni del protagonista, che la ricorda con affetto, nonostante “we didn't understand/ How to do much more than just hold hands”. E' propria una old flame, che al cospetto del turbinio di ragazze successive, fa rimpiangere “the clumsy way we used to kiss”. I suoi amici pensano che sia pazzo, lui, ma affida, da cantor cortese del Duemila, alla sua canzone la speranza di ritrovarla: i want schoolkids on buses singin your name. (Dedica alternativa: Last of the English Roses, Pete Doherty)
Avete sicuramente visto quella ragazza in vestiti colorati e dai grandissimi occhi verdi che zompetta con passo spedito nei corridoi. Bene, tutta il miele che sembra sgorgare dallo sguardo di Maddalena Pasini si trasforma in inchiostro color sangue, quando nell'Idiota del Mese o nella Rubrica Amnesty fa pagare ciò che è dovuto a chi è incorso nelle sue ire. Il songwriter Justin Vernon, in arte Bon Iver, è dovuto scappare tre mesi in una baita del Wisconsin per e prova a riappacificarsi con Sweet, sweet Magdalene.
Sfiliamo dalla libreria degli album per le grandi occasioni una canzone di new wave fascia dark per un ragazza anagraficamente ancora piccola, che potete trovare ciondolare depressa agli intervalli con una carota in mano, una mela in tasca o un sedano in bocca: un ritratto psichedelico a tinte rosso scure di Stella, che fatica a reggersi dopo qualche storia di droghe e dopo essere stata la catatonic sex toy love-joy driver dell'io narrante, Stella was a driver and she was always down, ma gli Interpol ti amano ancora, allegra! (Dedica alternativa: Was?, Verdena).
Segnali di Laura dovunque: i Baustelle cercano “un cuore sul pianeta Terra per sfidare i sogni, per sfidare Dio”. Laura Agnusdei invece è più probabile che cerchi un gruppo da recensire per Local Support o da portare in radio. Francesco Pindaro Bianconi continua a paragonarla a una “grazia estranea agli umani, alle fughe di Bach, alla chimica [...] gioia che afferri un piccolo seno/ bambola di Modigliani”: la Lau scapperà divertita, la canzone si chiama “L”.
Gli Ataris sono un gruppo pop punk relativamente famoso, nel genere (Blink 182 e compagnia) e il loro sotenuto e scatenato minuto e 48 di Clara non è certo quello di Clara Larcher, ovvero l'Anna Moroni de noantri, che diversamente dalla protagonista della canzone non si troverebbe sull'orlo di un ponte, immersa in dolorose immagini del passato, di errori, di relazioni e figli: certo, anche il cantante che finisce col dire oh beh, allora se è questo che vuoi ti spingo io di sotto può non aiutare.
Avremmo potuto essere banali e puntare sui Beatles (Anna, Go to Him), ma ci pare più azzeccata la storia del barbuto e interessante duo americano Two Gallants, epigoni di Johnny Cash e Neil Young: Anna's Sweater, la felpa di Anna, intravista per un attimo sulla strada 22 dà luogo a riflessioni molto più ampie in arpeggi acustici. Se si parla di vestiti coloratissimi e appariscenti, avrete già capito che parliamo di Anna Merlini, l'anna (minuscola) a cui alcuni di voi hanno confidato le proprie pene d'amore in questi anni, la fata dei fiori con la passione per la fotografia e la buona musica e, non dimentichiamolo, la Regina della Movida Minghettiana del 2008-09, in quanto eletta al Comitato Feste!
Quest'anno Claxon ha guadagnato un giovane intraprendente. Anzi, esuberante, dalla passione infinita, un po' come i suoi articoli. Sapete che parlo di Francesco Coral Soares, detto Sorry, sul cui nomignolo a dir poco abbondano le canzoni: evitando Madonna, propongo una doppia dedica (proporzionata agli articoli, no?) dei R.E.M.: South Central Rain (I'm Sorry) e la più recente The Apologist.
Purtroppo il nome di alcuni non ha rappresentanti musicali né numerosi né famosi: la Colombo dei Baustelle è un inno alla decadenza dell'Occidente, e non so quanto il nostro cronista in senso stretto, l'uomo-Obama, il vecchio gentiluomo del Sud, colui che detiene il maggior numero di prime pagine di Claxon consecutive e non, Marco Colombo possa esserne soddisfatto, ma se ne accontenti! Altrettanto si può dire per l'altro Marco, anzi, Marco L'Altro, ovvero lo Zoomer più preciso e fedele dell'anno, colui che ha raccolto l'eredità di Lorenzo Piccinini sia come, appunto, curatore di Zooms, sia come sex symbol del Minghetti, il veterocomunista quasi più vetero che comunista: parliamo di Marco Antonioli, al quale dedichiamo con affetto Antonio's Song, un soul-jazz stracciamutande -pardon, delicato- a opera del songwriter americano Michael Franks. Un altro grande amico di Claxon, Lorenzo Pedretti, dovrà perdonarci per la scelta infelicissima, ma il suo soprannome con cui firma anche gli articoli, gli è costato questa trista associazione di idee: Notti Magiche, colonna sonora di Italia '90, cantata da Bennato e Gianna Nannini, é la sua canzone: non è colpa nostra se il suo soprannome è Pizzul. Una pensiero alla presenza costante ma silenziosa di Silvia Cavedoni, le cui ormai classiche P@gine Leggere saranno celebrate dai Weezer, con Simple Pages. Per Lorenzo Tabarrini, il rappresentante d'Istituto più festeggiato dell'anno, cade a fagiolo una canzone di non-compleanno dei NOFX :happy fucking birthday, you're not special, you're not special, you're gettin older and not much better.
Infine per ultimo, nell'angolo dell'impaginatore, sta l'autore, il musicografo più prolisso e contorto degli ultmi anni, che si sceglie un classicone di Rita Pavone: Pippo non lo sa/ ma quando passa, ride tutta la città/ e le sartine/ dalle vetrine/ gli fan mille mossettine/ Ma lui con grande serietà/ saluta tutti, fa un inchino e se ne va.
Filippo Batisti
http://www.youtube.com/watch?v=_y8mP71ZILQ Vincenzo io t'ammazzerò
http://www.thankscaptainobvious.net/2008/12/bon-iver-blood-bank-ep-2009.html
Sweet sweet Magdalene
http://www.youtube.com/watch?v=YtigpB7q2LI Stella was a driver and she was always down
http://www.youtube.com/watch?v=JIhr9B1TYFE Antonio's Song
http://www.youtube.com/watch?v=qRnaS2RsonI Pippo non lo sa
http://www.youtube.com/watch?v=iDNsJnabv-E Clara
http://www.youtube.com/watch?v=uvA0UBesfbY Emily Kane
http://www.youtube.com/watch?v=qjIO-AJlFoU The Last of the English Roses
http://www.youtube.com/watch?v=B-J5LepnXs4 Anna's Sweater
http://www.youtube.com/watch?v=ZD2R7G3z6WU South Central Rain (I'm Sorry)
http://www.youtube.com/watch?v=SqUDV_Klg30 The Apologist
http://www.youtube.com/watch?v=HifUz7SUBcA Colombo
http://www.youtube.com/watch?v=aG_-NB6rkOE Notti magiche
http://www.youtube.com/watch?v=eR0YNYLmves Simple Pages
http://www.youtube.com/watch?v=gCzEMoz2c_s Happy birthday