-CLAXON-

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microwaves, la rubrica di musica

domenica 25 maggio 2008

compilation Local Support

Signori e signori con il prossimo numero di Claxon sarà allegato un "inserto" mooolto speciale. So che i numerosi lettori di questo blog staranno già tentando di indovinare di cosa si tratta mentre i meno numerosi lettori intelligenti di questo blog avranno letto il titolo del post e non avranno bisogno di immaginare. Comunque stiamo parlando dell'attesissima compilation della rubrica claxoniana Local support, che comprenderà tutti i gruppi supportati finora (Sushi bar, Goodbye cydonia, My awesome mixtape etc) più il meglio delle band emergenti di Bologna e dintorni. E' ancora in atto la ricerca di nuovi talenti da includere in questo cd, quindi siete ancora in tempo a farvi vivi all'indirizzo ducksidioteque@yahoo.it per proporre una vostra canzone da inserire. Ma attenzione: entro lunedì 2 giugno!

venerdì 16 maggio 2008

Monster - R.E.M.

Brani dispari_ Francesca Baudoni
Brani pari_ Filippo Batisti

Monster_R.E.M. _(1994)


1_What's the frequency, Kenneth?
Lo descriveresti così, un fulmine che ti sveglia la notte; di quelli che ti rimane un po' di tachicardia per qualche minuto, e sei stordito e non sai cosa pensare. Poi c'è la sua voce, la riconosci subito, è come la pioggia, quindi capisci, sei nella tempesta.
Così comincia un disco che fai fatica a dimenticare. La prima canzone non sono è un colpo al cuore, ma è anche ispirata all'assurda storia di Dan Rather, anchorman, assalito da due personaggi non meglio identificati che ripetevano "What's the frequency, Kenneth?". Aggressione inspiegabile. Si decide di parlare di una denuncia, i media che parlano di ciò che non conoscono. Così non può andare. (Socrate sarebbe stato d'accordo).
"qual è la frequenza Kenneth?" è la tua benzidrina,
ero cerebroleso, chiuso fuori, insensibile, non abbastanza veloce
pensavo di averti classificato come un sogno da idiota
visione da tunnel dallo schermo di un outsider
non ho mai capito la frequenza,
tu idossavi le tue aspettative come un'armatura

2_Crush with the eyeliner

Alla seconda chitarra Thurston Moore dei Sonic Youth, mica fave e giuggiole!
L'amore è un gioco, un gioco di parti. Ma noi siamo adolescenti, quindi prendiamoci sul serio. Un po' di trucco sotto gli occhi, una maschera, espressioni roboantemente autostradali (a metà fra Kerouac e i fratelli Benetton). Sono cotto marcio, sono un ibrido, come Charlie Brown ti voglio come valentina, come Frankenstein ho bisogno di una mentina- ho il bacio all'acquaragia, baby.
Il carisma lo vendono in Montagnola (non pensate male), la visione della mia realtà è distorta quasi quanto quel delay, sulle mie Gazzelle scrivo frasi estrapolate dal contesto, tanto il nuovo polo sono io. E questi daini li cavalco, ohsì, my kingdom for a crown.
Siamo tutti dei fantocci, che faccio?, l'amore è un teatro, i costumi non mancano, è il copione che fa acqua: seppellisci tutto sotto un chilo di rimmel, alla faccia di De Gregori, perché se questo tendone arancione cede e cade non voglio che mi si spettinino i Ray-Ban.

3_King of Comedy
Come trasformare una voce improvvisamente, come renderla roca: come crearsi un personaggio ma essere sempre sé stessi, perché lui no, lui non è il re della commedia. Ma non è neanche la tua rivista, né la tua televisione.
Il coro femminile allarga la prospettiva: ti accorgi che sta parlando di se', sì, ma dentro in fondo ci sei anche tu, ci siamo tutti, perché lo vedi, c'è sempre qualcuno pronto a fare i soldi, a farli da giovane e a farli girare in fretta.
No, lui (e tu) non è merce.


4_I don't sleep I dream
E se no che sarebbero i REM a fare?
Siamo in due, abitiamo due mondi diversi, viviamo su un tappeto di piumoni, fingerpicking e cuscini. Siamo in due, ho il mio mondo e mi ci tuffo, nei lenzuoli; da te ogni tanto ci passo, ma giusto il tempo d'un café (devi capire che è uno sforzo, stare sveglio per te) perché devo tornare sotto a respirare.
Interludi[c]o: minchia, qui altro che Freud!
Tu ci riesci a seguirmi, e ti piace anche. Non è facile, sai, sbracciare così profondo per starmi dietro e essermi compagno làssòtto. Il mio è un grande acquario, sviluppato verso l'alto, largo quanto lo è la mia fronte: bisogna stare immobili per entrarvi e bisogna farsi luce per trovare l'interruttore della gravità. Tu sai farlo, pesciolina, solo che io ho le branchie, tu la bombola.

5_Star 69
E' quasi un ballo, senti di più il ritmo, tutto prende un movimento caotico e rivoluzionario, tutto ruota e ti sembra di essere in mezzo alla folla.
Star 69 è asterisco 69, è ciò che digiti per richiamare il numero che ti ha cercato: perché non hai voglia di farti fottere, ed è chiaro che è stato lui a chiamarti, che l'ha combinata grossa, non si sa perché, né come, né quando, ma sicuramente non bisogna certo essere geni per capire che ciò che ha fatto è roba da imbecilli.
Tutto finisce e l'arcano non l'hai risolto, la folla cessa di muoverti, e aspetti l'inizio della prossima canzone.

6_Strange Currencies

Musicalmente, i Nostri riprendono la lezione di Everybody Hurts, uscita due anni prima e tuttora la loro più grossa hit, insieme a Losing My Religion. Ascoltiamo, dunque.
Gli altari della giovinezza sono alti, ma sotto il limite di legge per essere considerati montagne; sono assoluti, ma troppo trascendenti per poter essere veri saecula saeculorum; gli amori della giovinezza sono eterni tanto quanto quella età, sono più parole che pasta, sono un urlo silenzioso, costretto sotto massi in gola: un urlo che fluisce solo attraverso un penna, una matita, un otturatore (gli amori della giovinezza sono pagine e pagine e pagine!), un urlo che quando si trova liberato e libero si accorge di aver perduto l'uso della parola. Una lince nata e cresciuta in cattività che quando aprono la gabbia scopre di non sapere dove graffiare e cosa urlare al suo custode. La giovinezza raccoglie antologie di amori come favole: mostri strani, torri valicabili, chiavi dimenticate e papiri disegnati con la bic. Gesti accennati come incontrollabili incantesimi eseguiti, occasioni cercate quanto sprecate consapevolmente: ci si trova in tasca strane monete, e il cambio col dollaro non è comunque mai favorevole.

7_Tongue
Questa volta tutto prende un aspetto più melodico, senti il piano, senti il pain che piano si avvicina. Le ragazze brutte scopano per arrivare al successo, non è triste? Le ragazze brutte sanno qual è il loro destino. E' tutto più lento, visto da qua, ti dimentichi di tutto quello che è successo prima, e per la prima volta senti qualcosa di più strettamente personale. Qualcosa si è rotto, qualcosa non può tornare indietro, bisogna rompere col presente, bisogna rincorrersi e pentirsi.
E' una questione di perdere, di aver perso, è una questione di aver voglia di stare da soli, e tutto finisce così, con un you turn all over / it pains me / please just leave it. Please just leave it.


8_Bang and Blame

Bang bang/ my baby shot me down/ bang bang, siamo una coppia da copertina, per come ci vedono da fuori e come ci vediamo allo specchio: occhiali da sole, una maglia a maniche larghe e il passo spedito. Ci baciamo come pochi, i nostri pomeriggi in camera tua sono da leggenda metropolitana. Anzi, troppo. Ma più che altro non va bene che le copertine lucide di stampa escano da quella stanza. Idoli sì, ma fra di noi. Perché ognuno deve sapere che mi sbatti e come facciamo? Non mi piace e basta che la smetti subito, che io ci metto un attimo a tornare sulla mia strada; fai troppo casino, bimba mia, non va bene: abbiamo chiuso. Me ne vado, ora.
Ma tu continui a saltarmi addosso, non smetti di sfregarti ...e io come faccio a spingerti via? Ma chi me lo fa fare, alla fine?
Sigarette e the alla pesca.

9_I took your name
C'è quasi rabbia, c'è che ormai non hanno più voglia di ballare, o forse non hanno più voglia di sentirsi arrabbiati col mondo. Perché ancora una volta qualcosa è finito, c'è grande confusione, e d'altro canto chi lo può negare? E d'altro canto, chi sa di chi è la colpa?
La monotonia di una voce che si rende quasi ossessione, il ritmo incalzante, le voci distanti, tutto più denso ma più lontano. Ormai tutto è fatto, dopo aver cancellato nomi, segnato destini, premuti pulsanti, c'è quasi rabbia, if there is some confusion / Who's to blame?

10_Let me in

Stelle gocciolano come burro. E non stiamo parlando dei pan di stelle; di Kurt Cobain, idolo fin troppo consapevole di inconsapevoli numerose generazioni (prof. Furio docet).
Due occhioni blu come i suoi, non li aveva nisciuno, signor mio, in una mano un biancospino, nell'altra il fucile a doppia canna.
Francesco Bianconi inforca gli occhiali di Prada bianchi e legge Baudelaire- un gabbiano biondo, incatramato ha solo otto vie per raggiungere quelle stelle di cui è sporco, oltre che impestato di pece, ali impedite al volo: stavolta però ha preferito lasciarci lo strato di squame terreno. Un'ultima apostrofe gentile come la barba al tatto (non contropelo, ovviamente): potente, modulato, di un'ottava di troppo.
Alla prossima, Kurt.


11_Circus Envy
Rumori, battiti, here comes that awful feeling again, welcome the ugly animal. E' l'animale, è quello che cercavamo sin dall'inizio, è l'animale che si nasconde dentro qualche antro buio, è monster. Quasi un principio animista.
Come è arrivato? Forse perché sono stato io a sbagliare, ho rovinato tutto. O forse no. Forse è stato lui, forse sei stata tu. Forse perché tu sei meschina, perchè ti sei comportata male, perchè hai rovinato tutto. Perché stuzzichi, perchè provochi, Do you smell jealousy?
E' quello che nasce quando non controlli, quando non hai comando.

12_You

Stipe era già/ancora in fase rauca stile Fausto Leali, e qui la voce non solo è ruvida come la ghiaia del cortile del cortile sulle ginocchia di un bambino, ma sembra quasi che abbia un timbro diverso, più alto. Un testo flusso di memoria, che sa tanto di I Remember California, da Green, di cinque anni precedente. Solo che stavolta non c'erano foglie rosse e imbottigliamenti stradali, ma le labbra di una Lesbia dei poveri, lingue, labbra ovunque! Ritmo da luce intermittente rossa e retinata
Cose, tante cose, quasi un elenco di Perec, cicles, falene, cocomeri, oroscopi: ma l'importante è che mi baci, ragazza mia. C'è troppa saliva per essere nichilisti.